Cina, la dissidente uigura: «400 vittime
nella protesta di domenica»
Il presidente cinese lascia il G8 per l'emergenza etnica
Nuova manifestazione a Urumqi
PECHINO (8 luglio) - Lo scontro etnico tra ham e uiguri ha costretto il presidente cinese Hu Jintao a lasciare il G8 e arientrare a Pechino. Anche oggi centinaia di uiguri con armi improvvisatehanno protestato a Urumqi, capitale della Regione autonoma cinese dello Xinjiang, in un faccia a faccia con la polizia.
Sono state 400, secondo la dissidente uigura Rebiya Kadeer, le vittime della repressione di una manifestazione di uiguri domenica scorsa. La Cina ha parlato di 156 vittime. Sul Wall Street Journal la Kadeer, imprenditrice in esilio dal 2005, sostiene che incidenti «potrebbero» essersi verificati anche nelle città di Kashgar, Yarkand, Aksu, Khotan e Karamay, anche se «è difficile da dire a causa della propaganda dello Stato cinese». Notizie «non confermate», prosegue la dissidente, parlano di cento uiguri uccisi a Kashgar.
Proteste uiguri a Sydney, chiuso il consolato cinese. Circa 150 uiguri emigrati in Australia hanno manifestato davanti al consolato cinese a Sydney, che ha dovuto chiudere i battenti. Un uomo è stato arrestato dopo aver lanciato un uovo contro un muro del consolato. Una dei manifestanti, Adina Neesam, ha detto alla radio Abc che è impossibile avere notizie dalla Cina sui propri familiari ed amici
Il Messaggero
nella protesta di domenica»
Il presidente cinese lascia il G8 per l'emergenza etnica
Nuova manifestazione a Urumqi
PECHINO (8 luglio) - Lo scontro etnico tra ham e uiguri ha costretto il presidente cinese Hu Jintao a lasciare il G8 e arientrare a Pechino. Anche oggi centinaia di uiguri con armi improvvisatehanno protestato a Urumqi, capitale della Regione autonoma cinese dello Xinjiang, in un faccia a faccia con la polizia.
Sono state 400, secondo la dissidente uigura Rebiya Kadeer, le vittime della repressione di una manifestazione di uiguri domenica scorsa. La Cina ha parlato di 156 vittime. Sul Wall Street Journal la Kadeer, imprenditrice in esilio dal 2005, sostiene che incidenti «potrebbero» essersi verificati anche nelle città di Kashgar, Yarkand, Aksu, Khotan e Karamay, anche se «è difficile da dire a causa della propaganda dello Stato cinese». Notizie «non confermate», prosegue la dissidente, parlano di cento uiguri uccisi a Kashgar.
Proteste uiguri a Sydney, chiuso il consolato cinese. Circa 150 uiguri emigrati in Australia hanno manifestato davanti al consolato cinese a Sydney, che ha dovuto chiudere i battenti. Un uomo è stato arrestato dopo aver lanciato un uovo contro un muro del consolato. Una dei manifestanti, Adina Neesam, ha detto alla radio Abc che è impossibile avere notizie dalla Cina sui propri familiari ed amici
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