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Parla Berlusconi: chiudere la bocca ai catastrofisti, enti economici e giornali

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Cristina

Cristina
Admin

Berlusconi: chiudere la bocca
ai catastrofisti, enti economici e giornali


ROMA (27 giugno) - L’affondo è contro tutti i profeti di sventura, giornali, organizzazioni internazionali, opposizione e, senza citare mai nessuno per nome e cognome, la Banca d’Italia di Mario Draghi che proprio ieri l’altro ha previsto un ulteriore peggioramento della crescita ”grazie” ad un Pil che, se va bene, alla fine dell'anno calerà del 5%. Silvio Berlusconi scende nella sala stampa di palazzo Chigi nel tardo pomeriggio di ieri per spiegare il decreto appena varato che contiene una serie di misure in favore delle aziende e dell’occupazione.

Le risorse a disposizione non sono infinite, tutt’altro, e i ministri Sacconi e Tremonti gli siedono accanto ”armati” di un buon numero di foglietti con dati e percentuali. L’illustrazione del testo del provvedimento anti-crisi varato in mattinata dal Consiglio dei ministri non sarà però la notizia del giorno, quanto l’affondo contro coloro che alimentano «una crisi che è psicologica» e che rischia di peggiorare grazie a quei «signori» che, «sulla base di quello che gli dicono i loro uffici studi» diffondono ogni giorno paura, panico, e pessimismo. A quelli ora «dovremmo davvero chiudere la bocca», spiega Berlusconi mentre il ministro dell’Economia non muove un ciglio. L’attacco riprende più o meno in linea con quanto qualche giorno fa lo stesso Cavaliere disse a Bruxelles quando invitò i futuri commissari europei a non intervenire su questioni interne ai singoli paesi. Ieri l’invocazione alla ”bocca tappata”, si è ampliata e il presidente del Consiglio critica senza mezzi termini i centri studi nazionali e internazionali che disegnano un futuro poco roseo per l’Italia. «Un giorno sì e uno no - spiega il premier - le organizzazioni internazionali escono e dicono che il deficit è al 5%, che i consumi sono calati del 5; crisi di qui, crisi di là, la crisi ci sarà fino al 2010, la crisi si chiuderà nel 2011... Insomma, un disastro» e così «facendo distruggono la fiducia dei cittadini dell'Europa e del mondo». Per Berlusconi la fiducia è invece uno dei pilastri fondamentali per spuntare l’attesa ripresa economica.

Non dimenticando mai il suo primo mestiere, non può mancare un invito agli imprenditori affinchè «abbiano coraggio e continuino ad investire». Per Berlusconi «devono continuare a fare promozione ai loro prodotti, perchè se di fronte a un calo dei consumi reagiscono diminuendo la pubblicità, smettono di premere sui possibili acquirenti e rinunciano a vendere». Invece «l'imprenditore che ha coraggio e fa più pubblicità - avverte - conquista quote di mercato, mentre quello che non ha coraggio perde quote di mercato».

Sostenendo che ai giornali «catastrofisti» occorre togliere la pubblicità, si comprende ancora meglio verso quali media il Cavaliere spinga gli inserzionisti. Al punto che arriva immediata la risposta del responsabili comunicazione del Pd Paolo Gentiloni secondo il quale l’attacco è «gravissimo» e rappresenta una «minaccia» alla carta stampata l’invito a «togliere la pubblicità ai giornali che spargono panico».

Tra un complimento a Tremonti «per il lavoro svolto» specie nel rapporto con le parti sociali e un attacco ai «profeti di sventure», Berlusconi ieri pomeriggio ha trovato il modo di annunciare che «questo decreto è un aggiornamento e una manutenzione della Finanziaria per quanto riguarda il 2010», lasciando intendere che a fine anno potrebbero esserci nuovi aggiustamenti dei conti per rientrare nel tetto del deficit. Poichè di lodi al governo in questa fase ne arrivano poche, il premier provvede sostenendo che gli italiani sono con lui: «Ci hanno votato e continuano a darci consenso nonostante tutti i miasmi, le calunnie e i veleni che tentano di lanciarci addosso per sommergerci». Il premier è stato fischiato in serata allo stadio di Pescara dove si era recato per l’inaugurazione dei Giochi del Mediterraneo.

Il Messaggero

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