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Clandestini, Avvenire: «Nella legge
misure punitive e persecutorie»
Il quotidiano dei vescovi sottolinea il rischio dei «neonati invisibili» e dei mancati matrimonio per immigrati clandestini
ROMA (4 luglio) - «Misure punitive e in qualche caso addirittura persecutorie» nel ddl sicurezza divenuto legge. È quanto scrive il quotidiano dei vescovi Avvenire in un editoriale dal titolo «Legge sbilanciata che già mostra crepe».
Le critiche dell'Avvenire. Il ddl sicurezza divenuto legge mostra «esiti» che sembrano confermare «una virata tale da tramutare la politica di gestione legale dell'immigrazione in un complesso di misure punitive e in qualche caso addirittura persecutorie».
I rischi della legge. «Ai segnali di allarme sulle possibili derive xenofobe, recisamente escluse dal governo, si associno rilievi sempre più incalzanti su concretissimi rischi di conseguenze inaccettabili» si legge. Conseguenze come il problema dei «figli nati in Italia da genitori irregolari», il «rischio» dei neonati di «divenire invisibili», «l'impossibilità di effettuare le pubblicazioni matrimoniali se uno dei due nubendi non dispone del permesso di soggiorno». Problemi che rivelano «esiti» che, scrive il quotidiano, «scongiuriamo, convinti che non ci si possa sottrarre dall'individuare spazi e strumenti in grado di evitarli».
Le critiche del Vaticano. Il Vaticano ha espresso da subito critiche alla legge che fa diventare, tra le altre cose, reato la clandestinità. Duro l'Arcivescovo Agostino Marchetto secondo il quale la legge porterà dolore. Maroni ieri aveva parlato della «solita liturgia», ma Marchetto aveva insistito: «Un arcivescovo, quando pensa di aver fatto il suo dovere, non si ferma a raccogliere le pietre che gli buttano dietro».
La legge in sintesi
http://www.ilmessaggero.it/articolo_app.php?id=19504&sez=HOME_INITALIA&npl=&desc_sez=
Il Messaggero
misure punitive e persecutorie»
Il quotidiano dei vescovi sottolinea il rischio dei «neonati invisibili» e dei mancati matrimonio per immigrati clandestini
ROMA (4 luglio) - «Misure punitive e in qualche caso addirittura persecutorie» nel ddl sicurezza divenuto legge. È quanto scrive il quotidiano dei vescovi Avvenire in un editoriale dal titolo «Legge sbilanciata che già mostra crepe».
Le critiche dell'Avvenire. Il ddl sicurezza divenuto legge mostra «esiti» che sembrano confermare «una virata tale da tramutare la politica di gestione legale dell'immigrazione in un complesso di misure punitive e in qualche caso addirittura persecutorie».
I rischi della legge. «Ai segnali di allarme sulle possibili derive xenofobe, recisamente escluse dal governo, si associno rilievi sempre più incalzanti su concretissimi rischi di conseguenze inaccettabili» si legge. Conseguenze come il problema dei «figli nati in Italia da genitori irregolari», il «rischio» dei neonati di «divenire invisibili», «l'impossibilità di effettuare le pubblicazioni matrimoniali se uno dei due nubendi non dispone del permesso di soggiorno». Problemi che rivelano «esiti» che, scrive il quotidiano, «scongiuriamo, convinti che non ci si possa sottrarre dall'individuare spazi e strumenti in grado di evitarli».
Le critiche del Vaticano. Il Vaticano ha espresso da subito critiche alla legge che fa diventare, tra le altre cose, reato la clandestinità. Duro l'Arcivescovo Agostino Marchetto secondo il quale la legge porterà dolore. Maroni ieri aveva parlato della «solita liturgia», ma Marchetto aveva insistito: «Un arcivescovo, quando pensa di aver fatto il suo dovere, non si ferma a raccogliere le pietre che gli buttano dietro».
La legge in sintesi
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