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Roma, Rosella Sensi accetta il piano delle banche.

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Cristina

Cristina
Admin

Roma, Rosella Sensi accetta
il piano delle banche


ROMA (1 luglio) - Unicredit e Mediobanca riscrivono gli accordi sulla Italpetroli che prevederanno l’arrivo di un professionista incaricato di cedere la As Roma. Questo sarebbe l’unico suo mandato che escluderebbe qualunque competenza sull’attività sportiva.

Rosella Sensi avrebbe accettato l’impostazione concordata fra le due banche di trovare questa soluzione morbida ma efficace per tutelare gli interessi di piazza Cordusio e quelli della famiglia e porre fine al contenzioso. Scoppiato perché la Italpetroli si è resa inadempiente del pagamento dei 400 milioni di debiti verso le banche, dei quali 300 nei confronti di Unicredit. Il nome del professionista, probabilmente un commercialista romano che oltre tutto potrebbe anche insegnare all’università, continua a essere protetto dal più stretto riserbo delle banche.

Per l’intera giornata c’è stata la corsa al nome, una specie di caccia al tesoro che si è snodata passando in rassegna tutti coloro che per un verso o per l’altro possano aver avuto rapporti con le banche. Ma contrariamente alle aspettative, la stesura delle intese si sta rivelando più complessa e la firma in fondo al foglio di carta slitterà. Si pensava che l’accordo potesse essere sottoscritto ieri dai Sensi, invece alla prova dei fatti occorrerà qualche altro giorno. Quanti? Ormai chi è direttamente coinvolto non vuole più avventurarsi in pronostici che fino a questo momento sono stati sempre smentiti. L’unica cosa che sembra assodata è che Unicredit non vuole perdere troppo tempo.

Ieri per molte ore a Milano i banchieri di Mediobanca, Unicredit e gli avvocati sono stati in riunione per discutere, limare, aggiustare gli accordi che dovranno regolare la nomina di questo professionista candidato ad assumere una carica di vertice (presidente operativo o amministratore delegato) in Roma 2000, la subholding controllata da Italpetroli che ha il 67% della società giallorossa. Per insediarlo occorre un’assemblea di Roma 2000. Ma questo è il meno perchè Unicredit vuole mettere nero su bianco le garanzie che il “garante” abbia mano libera nelle scelte e non ci siano interferenze esterne, da parte dell’azionista. D’altro canto bisognerà dotare il professionista di tutte le tutele visto che la procedura di cessione riguarda una società quotata.

Ieri il titolo del club giallorosso è salito del 6,50% chiudendo a 1,179 euro. I Sensi dal canto loro, pur avendo accettato ormai la linea di Unicredit di cedere la squadra - non potevano fare diversamente perché Unicredit avrebbe presentato un atto di pignoramento al tribunale - spingono affinchè accanto alla vendita sia prevista la rinegoziazione del debito residuo accompagnata dalla possibilità di ottenere uno “sconto” in funzione della somma incassata dall’acquirente.

Il Messaggero

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